Averti addosso

Averti addosso
è come portare sulla pelle
la prima luce del mondo,
quel chiarore originario
che non conobbe tramonto
e che ancora oggi sussurra
il nome segreto dell’eternità.

Ti porto come si porta
un voto antico,
sigillato nel respiro
di chi ha scelto l’amore
non come promessa effimera,
ma come destino
scolpito nella trama del tempo.

Sei la mia veste d’alba,
la mia notte che non teme il buio,
la mia sete che non vuole estinguersi.
Mi avvolgi come un vento sapiente
che conosce le pieghe dell’anima
e ne accarezza ogni ferita,
facendone fiorire la cicatrice.

Averti addosso
è un atto di fede,
un patto con la vita:
ché l’amore, quello vero,
non muore,
ma trasmigra da cuore a cuore
come un astro invincibile,
una costellazione che sopravvive
al silenzio dei secoli.

E io, in questa mia fragile immensità,
ti scelgo ancora.
Ti scelgo mentre il mondo muta,
mentre le ore si sbriciolano come sale,
mentre perfino il cielo dimentica
i suoi colori antichi.

Ti scelgo perché solo in te
la mia voce trova eco,
solo in te la mia ombra trova forma,
solo in te l’amore diventa
ciò che sempre fu:
un respiro che non smette,
una presenza che resta,
un modo assoluto
di essere vivi.