Questo confuso assalto
delle cose vuote
scende dai muri,
come stoffe color zafferano
tra le mosche.
C'è, lo sento,
un canto
su un albero che stenta,
che vuole entrare nella casa.
Se il labirinto ti aggrada uccello,
entra.
Mi troverai appesa
e canterò con te
rivolta alle architravi infinite,
voce silenziosa delle muraglie,
sulla collina sopra la città.
29 maggio 2013
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