Verrà un giorno di parole avvizzite,
di " a" crepate sul guscio, sfiorite meretrici
nel bordello delle bocche.
E tu mi odierai perchè saprai come muoiono i poeti:
con il calamaio rovesciato sul cuore,
una seppia ormai avara di succo.
Mio Inferno, mia scura stagione scuoiata prima del frutto,
verrà l'ora in cui non saprò dire il fuoco.
2 novembre 2011
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