A conoscenza del vile misfatto,
per nostra casa innata simpatia
e anche perch’io caduto in apatia
danno d’amicizia grande rispetto.
Tre mesi resto steso dentro un letto
e solamente Dio sa quant’io patia
che mente da dritta e storta si dipartia
non rispondendo più alcun concetto.
Dì e notte m’accudiva la buona donna
e mi cantava pure la ninna nanna
come faceva la dolce mia nonna.
Per otto mesi mi danno lor cure,
finchè mia mente sconfigge condanna
ridando riso a quell’anime pure.
6 gennaio 2013
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Sono fortunato. Il mio corpo non è afflitto dei dolori che molte persone lamentano. Sopporto soltanto i miei dei quali, invero, sono molto dispiaciuto e, assai volentieri li scanserei, ma sono talmente radicati che fanno tutt’ uno col mio corpo e, per estirparli, dovrò, prima, abbandonare il mio corpo.