Con gli occhi chiusi
È un soffio lieve, che ci sospinge a sfiorare anime in volo, senza sapere dove andiamo, nè cosa lasciamo. Camminiamo con gli occhi chiusi, mentre la vita ci sfiora, senza che l’abbiamo davvero vissuta. E quando l'irreparabile accade, ci scopriamo fragili, pentiti, con il dolore cucito dentro. Chiedere il 50% a chi vorrebbe restare, solo perché non sa dove andare, sentendosi respinto, è un gesto che gela, che incide la pelle dell’esistenza. Non si perdona. E non si torna a vivere con la stessa innocenza. Neppure le mani, che hanno disfatto borsoni, riempiendoli di abiti, nuovi, stirati, possono cancellare, la distanza sottile
tra la casa nuova e quella che odora ancora di ieri. È l’invisibile che ci tocca, le scelte fatte senza vedere, il dolore che resta quando chiediamo troppo a chi non può dare.
Una poesia sull’invisibile che ci sfiora, sulle scelte fatte senza vedere, e sul dolore che resta quando chiediamo troppo a chi non può dare. Parla di fragilità, distacco e del desiderio impossibile di tornare indietro con la stessa innocenza.