Silenzi
‐senza voce‐
riemergono da un mare di vergini
‐ senza dio‐
inondando di pensieri e blasfemie
ordinarie, incoscienti emozioni
calpestate
dalle foglie ingiallite d’autunno…
Spazi decrescenti
di vita
squarciano cieli incontenibili
d’inverno,
sfuggendo alle ombre segnate dal vento…
Un impercettibile caos calmo
trattiene lentamente, inutilmente
il tremore
nascosto nel tepore
dei tuoi occhi…
Ma dove strariperanno i miei sospiri
giunti al fiume senza foce
del tuo corpo senza nome?
19 febbraio 2011
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