Corpo zavorra,
bello o brutto,
leggero o pesante
ci tiene incatenati al suolo.
I pensieri alti cadono per la forza di gravità
e tutto diventa basso, tangibile, materiale.
Niente può essere perfetto in questo involucro ingombrante
che ci delimita in uno spazio troppo circoscritto,
in netta contrapposizione con ciò che si cela dentro,
capace di voli infiniti.
Di quest'eterno dualismo noi siamo le vittime,
belle fuori e brutte dentro,
brutte fuori e belle dentro,
belle fuori e dentro,
brutte fuori e dentro.
7 febbraio 2012
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