CUSTODE DEI PASSI PERDUTI

Non sono pietre,
sono passi che non vogliono morire.
Sono voci che salgono,
tra il muschio e il silenzio,
verso il monte che guarda il paese
come un padre antico.
Ogni gradino è una memoria,
che racconta una storia,
una preghiera sussurrata,
una fatica che non ha nome
ma ha lasciato impronte
su ogni gradino
un contadino col sacco,
una madre col rosario,
un bambino che correva
senza sapere di portare la storia.
nel cuore della terra.
La natura mi avvolge,
non per cancellarmi,
ma per proteggermi.
Mi veste di foglie,
mi culla con il vento,
mi nasconde agli occhi distratti
e mi rivela a chi sa ascoltare.
Io salgo,
senza fretta,
senza gloria,
ma con la dignità
di chi ha visto passare la storia
e ancora resiste.
Sono la voce del tempo
sono il filo che lega il borgo al cielo,
sono il tempo che non si piega,
ma che resta,
sono Castro che respira.