Fiore già sbocciato
in ogni memoria di te,
ora che attendo
tra recinti di sogno e di pioggia
mi chiedo ancora
da quale porto o passaggio
giunga fin qui quella tristezza vuota,
libera dai sigilli di luce
imbarcata nella sera, marina.
Ferita che non ricorda lama
si apre ad ogni notte,
improvvisa.
Priva di quel che mi lasciavi
sulla pelle ad ogni sguardo,
vado tra ciò che dai sogni migra
per approdare alla sera.
20 ottobre 2006
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