Sono salito in vetta alla collina
della dolce poesia e da qui vedo
il mio sentiero verde giù nel piano
delle corse sull'erba a perdifiato.
Da allora tanto sole è tramontato,
la sua luce m'abbaglia da lontano
ché presto sarà l'ora del congedo
alla sera che sento già vicina.
Ora i rimpianti fatti semoventi
per i sogni che oltre non ci sono
se non quelli degli uomini scontenti
senza prova d'appello o di perdono.
Guardo ansioso il futuro al cannocchiale
inverso mentre il tremito m'assale.
29 novembre 2008
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Non ho il coraggio delle mie azioni.
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