E se volessi l’ombra per amarti
quella di un’ancora di guerra, nera
ch’è fianco a steli di cannoni arresi
dove c’è pace per i solchi
esplosi come archivi
di luce amara.
Tu morbida t’affacci lì dal chiostro
quando ti spettina l’aurora e un soffio
dagli occhi di rugiada a me è un intorno.
Dell’antro poi io saturo ogni poro
ché non s’asciughi al buio il tuo fulgore
e limo con le mani sino al sangue
queste pareti ruvide, scintille
rimbalzino
dalle pupille in fiamme.
29 maggio 2017
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Se ci si tocca ad un incrocio ci si contamina, rimane impresso un marchio senza tempo per riconoscersi.