Dovresti prendere di me anche i resti:
il cuore che hai allettato e l'atrofia
dei battiti a cui non darà più luce,
illuso utero infermo.
Dovresti portargli al capezzale le strade che non correrà più
ed adottare questa penna ormai orfana
che ancora sugge dalla mia carne spenta
il nutrimento ucciso.
29 ottobre 2011
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Scrivo perchè le mie dita sanno dire meglio della voce.