Ti prego non entrare se devi recarmi in pietoso omaggio
un epicedio al cuore, cerea ara di composta miseria. Resta sulla soglia,
medita la tua confessione: non puntarmi di un altro strale, non centrare ciò che avevi circuito
di finto bene quando smarristi la prima mira, quella con cui potevi finirmi.
Non trascinarmi come eterno bersaglio del tuo addio.
26 marzo 2011
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La poesia ha la stessa imperscrutabilità del futuro: non si possono prevedere le parole che verranno.