Fatalità
Tra le vigne senza grappoli
maturano nembi di tempesta,
e gli sguardi del sudore, delusi,
sul cuscino della notte senza nome
temono i tradimenti dei cieli
senza tetto dove quietarsi,
Grandine nel vento senza ragione,
e acque senza clemenza
piegano antiche e vinte ginocchia
sul suolo umiliato dalla fatalità.
Quante speranze si aggrovigiano
in un fiato affidato al grembo del fato
tra lacrime strappate dall'orgoglio
vestito di terra e profumo di sacrificio.
Sogna, o contadino senza riposo
i frutti della nuova stagione
tra le dita di luce della gratificazione.
Non tessere il fallimento nel cuore
ma si forza più forte di un ciclone,
nel trionfo della tua rinascita
tra i campi del tuo lavoro che appaga,
col mento acceso di dignità
che scorre impetuosa e libera,
valicando ogni ombra di insolvenza.
Laura Lapietra ©