Furtiva mano di un fantasma occulto
fra le pieghe del buio e del torpore
mi scuote, e io mi sveglio, ma nel cuore
notturno non trovo gesto o volto.
Un antico terrore, che insepolto
porto nel petto, come da un trono
scende sopra di me senza perdono,
mi fa suo servo senza cenno o insulto.
E sento la mia vita di repente
legata con un filo di Incosciente
a ignota mano diretta nell’ignoto.
Sento che niente sono, se non l’ombra
Di un volto imperscrutabile nell’ombra:
e per assenza esisto, come il vuoto.
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Dire! Saper dire! Saper esistere attraverso la voce scritta e l’immagine intellettuale! Tutto questo è quanto vale la vita