Sette ore della notte, sette anni di veglia:
giocando con asce
tu giaci nell'ombra di cadaveri eretti
– oh tronchi che tu non abbatti! –
ed hai a testa lo sfarzo del voluto silenzio,
ai piedi il ciarpame delle parole:
e giaci così e giochi con asce
finché tu al pari di queste sfavilli.
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Chi dispone di "parole", la lingua gli si nega. Chi si dispone alla lingua, anche le parole... lo trovano.