Goccia di goccia, simile a stilla
che il viso a baciar s’ appresta,
è un tuo silenzio rotto,
l’attesa vibrazione delle labbra
nel tentativo d’essere un sorriso.
Un giorno vorrò chiederti davvero
dov’è che hai riposto il cuore,
se lo hai depositato ‐ intatto ‐
per il timore di mostrarlo al mondo,
di dargli voce per chi ascolta.
Goccia di goccia sarà il risveglio
da un letargo dove questo amore
all’angolo non ha trovato branda
su cui sdraiarsi nella dura attesa
di accordarsi con la mia musica.
*
Anno di stesura 2008
1 dicembre 2020
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