Ho cercato l’estate nella tua bocca
come flusso di parole sarcastiche
in palindromici gemiti.
Sul quaderno delle tue labbra inquiete
le stigmate di un orgasmo afferrato
sono la mia ode blasfema al cielo
e non sorprende
l’ignavia del tempo
a masturbarsi di attimi
quella gola profonda
che inghiotte la sete
di un desiderio mai arso.
Ho cercato l’estate nella tua bocca
prima che Dio mi presenti il conto
e spenga, di me, l’ultima sigaretta.
29 luglio 2019
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