(Era di sole
e suoni di mercato
quel pomeriggio
tra le case bianche).
Il vicolo cantava
note d’Oriente
curry e pepe.
Entravano
dalle persiane semichiuse
sole, profumi
e dialoghi
tra clienti e venditori ignari
di quel viaggio
che sulla tua pelle
le mie mani percorrevano.
Era furioso e dolce
il mio avvolgerti le braccia
intorno ai fianchi
sul divano
mentre con gli occhi chiusi
e la bocca tua di rosa
semiaperta
al culmine
le unghie nella schiena
mi affondasti
trattenendo gemiti e pensieri.
(E sanguinai
di gioia clandestina
nel sentirti mia
stringendoti in segreto
mentre la vita ignara
fuori continuava).
27 maggio 2013
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