Tra tutti i suoni sgradevoli
in sommo grado lo è per me
il latrato del cane
che mi squarcia l’orecchio.
Soltanto uno ne ascolto
volentieri
ed è quello del vicino
che una volta abbaiò
contro il mio amore
che veniva a trovarmi di nascosto
e mancò poco
che tradisse il segreto.
Adesso
quando abbaia
io penso:
“Eccolo che viene”
ma in realtà penso soltanto
a quando veniva
e io l’attendevo.
Rilettura di un’elegia romana di Goethe
8 febbraio 2010
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A volte basta chiudere gli occhi e, dietro il buio delle palpebre, anche le assenze tornano a farsi tangibile presenza. E' la forza del sentimento, che si ostina a lottare, benché disarmato, contro la tagliente spada della realtà.