A me lasciatemi il mare.
Quello impetuoso,
quello che smotta i fondali
e smussa le pietre.
Quel mare che mi somiglia
quando urto coi miei tormenti,
che docile
mi diventa culla
quando il vento va a dormire.
A me lasciatemi il mare.
Quello che scrive nuove note
mentre batte il tempo rincorrendo la sua riva.
Che gorgoglia tra gli scogli
come il mio cuore ai singhiozzi.
Quel mare silente custode
di scrigni di pianto.
Quel mare che mi somiglia
quando parlo al cielo
e religioso,
nel suo silenzio
mi diventa uditore.
Bello quel mare
che a notte fonda
fa da specchio
ad un sorriso di luna.
Uno spicchio di luce
dentro il mio pozzo.
11 ottobre 2025
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