IL MIO CALICE
La mia voce è un muto grido,
si perde nel aria, senza eco,
ma la sofferenza brucia più forte
di ogni parola mai enunciata.
Tu non senti, il dolore è grande,
in silenzio, sanguino lacrime amare,
Ogni goccia è un dolore.
Dio, allontana da me questo calice,
Cos’ho fatto per meritare?
Un amaro così profondo?
Porto la mia croce, passo dopo passo,
come tu l’hai portata un tempo,
lungo il sentiero della vita irto di spine,
A volte inciampo, svaniscono le certezze,
Mi rialzo e vado avanti.
Vedo la luce avanti a me, seppur lontana.
Mi chiama con voce di speranza.
Irraggiungibile, eppure cammino,
verso quella luce che non mi appartiene,
forse un giorno,
troverò pace nelle sue braccia.