Attrae un groviglio di storie e sogni,
una pena che drizza in canzoni e alfabeti.
È la gloria muta dell’accadere remoto,
glauca marea di eroi lontani,
irta di brume traslucide.
Rimontano le date e i giorni,
storie di destini e parole di vita e di morte.
Rimonta un anelito ancestrale dalla penombra misteriosa.
Il padre aspett a fra i cigli abbaglianti delle strade
il ritorno del fi glio,
il miele fervido della sua allegria smarrita nei viali lontani.
Cuore cristallino che vuole bussole, chiavi e timoni
per andare verso la pace dei nomi.
27 aprile 2018
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Azzurro tenero che volteggi,
nella sfera dell’aria, nelle orme della sabbia.
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