Hai prolungato gli attimi di un giorno qualunque,
rendendoli infiniti.
Hai rallentato il tempo,
rubandolo alla notte
e lasciando ancora un po' di respiro alle stelle
hai dato forma a sogni inconsapevoli,
nascosti da un abisso di macerie
e svaniti quando il cielo ha spento i suoi occhi,
lasciando il posto al chiarore del mattino
‐ raffreddato da un inevitabile addio ‐
in un giorno che qualunque non lo sarà più.
4 novembre 2010
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