Irruente è la sorte, contamina i fondi
nei cipressi spenti, imbevuti di spirito
Appollaiati fingono, adorandosi tanto
ma c'è la nebbia che li separa
è fittissima, gioca brutti scherzi
Voci di corridoio si sentono e s'annega
in alghe insidiose, rimanendo impigliati
Pesci rabbrividiscono, spaventati fuggono
dileguandosi nelle maree, che almeno li quetano
non esistono, parole
12 marzo 2024
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Come l'onda che si ritrae, senza chiedere il permesso, anche il cuore che cerca spazio non può essere trattenuto. Se le parole si scontrano senza tregua, la distanza diventa respiro. Tutto cambia, anche chi crea, e nel mutamento può nascere il meglio. A volte, un legame lontano è l'unico modo per custodire ciò che resta.