E' il segno che lascia
un dolore acuto
quel fiato corto
che mi fa aspettare.
L'angoscia di un sospiro
non voluto
che nel vento sibila
il tuo nome.
Spilli mi pungono
il viso e il petto.
Suda tra le mani
il giornale sgualcito,
mentre m'illudo
che non hai potuto.
18 luglio 2015
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Certe volte il dolore è così prepotente che potrebbe fermare il cuore. Allora lascio il mio involucro e sto lì a guardarlo, ripiegato su se stesso, e la pietà che provo per lui mi salva la vita.