la poesia suona come una nota intonata
in un’orchestra di free jazz o vaga
come una pecora dolly nel calderone
del già scritto o si traveste da rivoluzionaria
nel coro dei Robespierre delle tastiere
anestetizzate per congedarsi da un teatro
completamente vuoto e le guarnizioni
plaudono al silenzio dei sipari.
30 aprile 2013
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