LA PORTA CHIUSA DELL’ANIMA

Cieco è chi non guarda,
chi passa e non vede
chi gli tende una mano,
una crepa, una voce che chiama piano.
Sordo è chi finge,
che sente ma non ascolta,
che chiude l’anima con una porta doppia.
Vivono in una bolla,
lucida, perfetta,
dove l’unico amore è l’io che si specchia.
Ma se accanto a lui c’è un fiore secco,
non gli dà linfa, non gli dà respiro,
e lentamente, tutto muore intorno.
Le case, una ad una, si svuotano,
restano i muri, le ombre, le scale mute.
Diventano rovine,
ammassi di pietra senza memoria,
dove neppure gli uccelli torneranno a cantare,
là dove un tempo c’era festa,
e una risata faceva eco tra i balconi.
E allora, che cosa resta?
Una bolla che galleggia,
mentre tutto si spegne,
senza una carezza,
senza una voce che dica:
“Ti vedo. Ti sento. Ti voglio salvare.