lezione di disegno
Un arco disegnerà una porta.
Quella porta si appoggerà alla finestra evidente e seria, con lo spigolo sinistro .
Sotto la finestra ci sarà un vaso, che sporgendosi in fuori con alcune petunie viola guarderà in giù oltre l'affaccio del parapetto, e anche oltre, lungo i tetti trepidi di camini, e fili del telefono.
La penna muovendosi con rapide sospensioni e ripensamenti, disegnerà anche il soffitto e lo spigolo, che cercando l'incrocio a prisma dell'angolo, tratteggerà le ombre, e tu starai attenta a scolorire alcune tele di ragno, schiarendo i tagli del sole e lasciando che sotto la mano la matita indecisa, la carta sia tremante d'attesa...
La lascerai aspettare, perché forse, se invece di una matita avessi un pennello rorido di colore all'acqua, eviterai accuratamente la richiesta e lascerai trasparire la trama ruvida e nuda del foglio bianco. Quindi, scendendo in bass,o troverai il pavimento e immaginando i passi di chi non si fa disegnare, come i gatti i cani e le persone scomparse, metterai in piano i pensieri. sarai una una matita coricata e morbidache si stenderà come una pattinatrice in curva e in lunghe strisce soffici, riempirai lo spazio‐ .
Quel senso di orizzontale, lungo e piatto , tuttavia solido strumento per distribuire il peso del tuo cammino, saprai dove mettere i mobili, il tavolo, il letto.
Avranno tutti i piedi ben appoggiati sul pavimento. Piccole gambe sicure e immobili sul lucido sostegno piatto
Devi disegnare anche quello che non c'è, ma che potrebbe esserci, se vuoi fare un pavimento come si deve.
Ma se stai attenta al balzo della parete verticale, devi essere pronta a capire come partire per destinazioni incredibili, perché un piano verticale, altresì chiamato parete di fondo, porta con sé la scelta indomita se attaccare dei quadri o metterti a nudo,.
di fronte a qualche fot‐ ricordo di te stesso , davanti a quel muro che potrebbe essere l'attesa, o il dolore di un ricordo.
La parete bisogna capirla perché se è dipinta a colori non può fare a meno della finzione e ti tradisce con la sua piacevole decoratività.
Attenta però, che non è facile resistere alla provocazione , perché potresti venire risucchiata all'insù per un braccio, e condotta con la penna che smania, fino a raggiungere il soffitto. E allora quello, vedi, è un problema.
Perché il soffitto è per sua natura il riflesso del pavimento, ma meno accogliente, perché non ci si può camminare, però più protettivo, perché se è vero che non ti fa vedere il cielo, è vero anche che non ti fa sentire la pioggia,
La matita allora farà lunghe righe dritte e prospettiche, serene, poco inquiete, senza presenze, come un cielo senz'aria.
Così, ti dicevo. che se sei partita alla grande, con la tua parete di fondo, verticale e piena di grinta, cerca di frenare in tempo con la mano e fermati. Perché ci sono gli angoli.
Questi sono per loro natura esistenziale, luoghi strani, oscuri, pensierosi.
Il punto dove si ferma la punta.
O i punti, o le linee e la luce, o il corpo della mano indecisa, se non sa che deve per forza cambiare direzione.
Gli spigoli non vanno disegnati, vengono da sé, come i dubbi e le perplessità, disegnando l'incrocio delle righe verticali, orizzontali con la profondità.
un luogo dove ci si potrebbe perdere facilmente, che crea per sua essenza il corpo dei piani, il centro del pensiero, che di suo è sempre contraddittorio e silenzioso, perché non ha bisogno di parole, un flusso oscuro, dove, capisci bene, non esistono né alti né bassi.
Un lago d’ombra nel quale meditare.
Gli spigoli sono anche quelli dei mobili, nella casa del disegno, e quelli dei letti, dei tavoli e delle sedie.
Gli spigoli possono essere rientranti oppure sporgenti, come una riflessione che deve prendere una decisione e non ci riesce.
Difatti dentro uno spigolo all'ombra della sua rientranza, ci si sta a meditare,, oppure ci si sbatte contro, se non lo si avverte, ma che ti costringe a cambiare direzione, svoltando l'angolo rapidamente.Appunto.
Costruisci e pensa, la poesia non è dissimile, non cerca scorciatoie, ma disegna diligente, la forma della mente, così come la forma fa delle cose. La forma degli eventi, che sembra non abbiano un corpo.
Ad esempio: una materia che si presenta liscia e capisci che lo è solo in apparenza, se " senti " che è ruvida come certe risposte sgarbate, mentre disegni quel piano, ricorda la tristezza dell'incomprension
E anche, se ti ricorda la superficie del mare in certi giorni d'agosto dove il liscio piano azzurro si crepa all'improvviso di un sottile vento, allora disegnalo, senza pensare che stai viaggiando solo sulla carta e solo con la tua matita.
Apparirà il pensiero come l'apparizione della forma.
La sua storia è come la nostra, disegnala a larghi pensieri, mentre sul tratteggio delle supposizioni, disegnerai lo schizzo preciso della nostra storia.