E lancio il contenuto delle mie mani
per guardarlo
aldilà dell'oggetto
non esistiamo
è equivoco
confondere gli animi
senza spessore
se non nelle folate di vento
di cose perdute trovate per caso
che chiamano al nome
chiuso in labbra di perpetui frantumi
di suoni al primo pianto.
24 febbraio 2013
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