Fresco e tagliente
il fragante odor
dei travagliati culmi,
di lontano l'eco di voci
e schiocchi di risa bambine,
da là i suon festosi si levano
e via rapidi s'inoltrano,
laggiù... nella notte,
rasenti i rami,
lambir le foglie già crespe
e librar fra le tremule luci
appese ai magri fili,
varcare in fuga il breve ponte
e oltre... ancor oltre le cime boscose,
le valli aperte
sinchè l'dubbio m'arrende,
ma non dispero un dì,
la ritornanza mia scordar.
22 febbraio 2008
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