Mi assegnarono strade di vento
Mi assegnarono
strade di vento,
mentre lento s'infiammava
l'ultimo sole del giorno
sulla mia perpetua
malinconia.
Il cielo scuriva
ed io riconobbi gli alberi
di una via già percorsa,
la memoria sembrava
un barlume
in un chiaroscuro
di tracce lontane.
Si avvicinava
una verità remota
scontornata
da una pioggia estiva
a metà strada.
Sulle mie palpebre chiuse
l'acqua dissetava
gli sguardi di ieri
rimasti sopra i miei
ostinati orizzonti solitari.
Il mio passo pesante
sopra piume perdute,
era distante dal mare.
Sulla mia bocca
comparve
un'antica parola:
“DEUTERONOMIO”.