Mi sono distratto – oh, per poco, appena
quaranta, cinquant’anni – e mi ritrovo
di colpo, gli occhi abbarbagliati, in piena
vecchiaia, mia e del mondo. Niente è nuovo,
ora che le vivo, più delle cose
che ho vissuto aspettandole, aspettando
la vita, più delle, ma sì! famose
rose che ho colto come in trance, macchiandomi
spesso e volentieri, di sangue… Eppure
c’ero anch’io quella volta, era il mio cuore,
erano I miei nervi, le mie giunture
a tremare di gioia e di terrore
per la tua venuta, sono sicuro
d’esserci stato – o era già il futuro?
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Una stroncatura, pur che abbia un minimo di fondamento, serve alla buona salute della letteratura cento volte di più, non solo del silenzio, ma anche di un elogio infondato.