Sorrido
sono stupido
e stupito
della casualità
di poesie scritte
sempre alla stessa ora
e ai pensieri brevi
come una galleria
Lazzaretto, A14
col sole sulla faccia
e l’ombra sotto il culo.
Graffio
la stupidità che resta
la ruggine che non si può sabbiare
vernice che si scrosta il giorno dopo
tra i denti trinciature di tabacco
e fumo
e unghie
come il tempo consumate.
Si macina farina
testardi e sudati di fatica
a far girare i giorni
della vita
da muli legati sulla ruota
quando il vento è spento
quando va a dormire presto
quando riprende
la sua corsa e la sua strada.
10 settembre 2012
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