Stamattina,
ancorata al sedile del treno
che correva nella nebbia,
ho lasciato che l’organo hammond dei Procol Harum
mi entrasse nelle orecchie.
Senza difesa, senza pretese.
E come sempre la musica ha fatto il miracolo.
Pozzo infinito di sollievo.
Quando voglio, posso sempre immergermi
e il sangue si scalda nelle vene,
e i pensieri sfumano nelle nuvole che corrono nel cielo.
6 dicembre 2006
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