NEL CENTRO DEL VORTICE

Il tempo mi sfugge dalle mani.
Non avrò un altro giorno.
Il cielo è nero, come il mio cuore.
Il silenzio si taglia con una lama,
tutto mi gira intorno
ed io sono lì,
al centro del vortice.
Non riesco a fuggire.
Il tempo passa,
la pioggia cade,
mi bagna,
ma io non sento freddo.
È come se fossi anestetizzato.
Non sento neanche dolore,
solo l’odore della terra bagnata.
L’ombra si allunga,
compagna muta,
mentre ogni goccia sulla pelle
cade senza lasciare impronta,
in un ultimo sogno.
Gli occhi fissano il buio
che non ha più confini.
Le ore sono macigni,
frammenti,
detriti,
destini.
Il tempo mi traina,
onda senza sponde.
Il vortice tace,
nelle sue profondità scioglie
ogni ricordo,
ogni speranza spenta.
La mia anima è muta,
e non si lamenta.
Solo l’odore di terra,
di fine,
di attesa.
Mentre la vita, laggiù,
non mi ha più difesa.