Edere? stelle imperfette? cuori obliqui?
Dove portavano, quali messaggi
accennavano, lievi?
Non tanto banali quei segni.
E fosse pure uno zampettio di galline ‐
se chiaro cantava l'invito
di una bava celeste nel giorno fioco.
Ma già pioveva sulla neve,
duro si rifaceva il caro enigma.
Per una traccia certa e confortevole
sbandavo, tradivo ancora una volta.
Altri contenuti che potrebbero piacerti
Paura seconda
di Vittorio Sereni
Niente ha di spavento
la voce che chiama me
proprio me
dalla strada sotto casa
in un'ora(…)