Là in Maremma ove fiorio
La mia triste primavera,
La' rivola il pensier mio
Con i tuoni e la bufera:
La' nel cielo librarmi
La mia patria a riguardar,
Poi co'l tuon vo' sprofondarmi
Tra quei colli ed in quel mar.
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Ai giudizi dei nemici vuolsi avere sempre la debita osservanza.