Notte,
sei sempre nel mio cuore
ad avvolgere con le maculate braccia
la solitudine, a offuscarmi il sole.
Ti spogli al tramonto,
ricompari tangibile fantasma.
Convinta che io ti odi come lei,
nella mia foggia chi lo può gridare
che invece vi amo?
Voi non mi ascoltate;
dovete creare altrove i vostri amori,
unicamente per non dimenticarmi.
Io farò guardia sui vostri dolori,
che sotto il mio guanciale
dormono sereni.
20 giugno 2008
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