Dal giorno del tuo ultimo amore, vado raspando
tra le macerie marcescenti un pezzo di cuore che ti somigli.
Sono digiuna e mi sfamo di mille altre porzioni
che inventano il tuo sapore per distrarmi dal gorgoglio dell'inedia.
Ma io affondo le dita e sento che manca il tuo nervo,
quella opalescente fitta che mi straziava quando sorridevi
e sanava quando sfatavi il tuo possesso.
Manca il tuo verso, quello che addolcivi per ingannarmi.
Manca il rantolo tagliente che mi sfioriva le labbra
per un bacio che era sangue.
16 novembre 2011
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