Attraverserò
con animo fiacco
il portico del disagio
per raggiungere l'incertezza intarsiata sulla tua soglia
nel concedermi ristoro, svelando successivamente
la vera impronta
del tuo cuore
mentre incrociano
i miei occhi
nel scrutare le tue rime
tra le mani bascule
nell'accogliermi quiete,
o respingermi omettendo grovigli di gemiti
da scordare ipso facto,
oltre quella porta legnosa
decifrata in indifferenza
che gela il fiato!
Opzione ineludibile
tra albo e fosco.
Quando tenti di spegnere la luce che in certi sorrisi che si inarcano nell'arcobaleno della gioia, dopo quel temporale che ha oscurato le speranze mortificano il suo essere fragile, ricordati poi di vergognarti , perché non si nega il sole su coloro che il capo l'hanno sempre piegato.