Pece Dorata

Strazio bestiale
ferita che, ancora, versa petrolio
non c’è cerotto che ti risani
né medicina, che attenui il bruciore;

Oro nero, coli dal crepaccio c’ho nel cuore
m’impregni di rancore fetente
sgorghi quasi a cascata
mi sciacqui di dosso la leggerezza;

Allor tu, com’hai potuto
rovinar il mio giardino:
c’aveva fiori solo per te
ormai inondato di nera pace;

Che disastro m’hai combinato
qua non c’è più manco un girasole,
neppure un dottore
che suturi il pozzo della desolazione.