Petali di passione
Scivola il tempo, eppure tu resti
come il vino sul labbro d’un dio ubriaco,
come l’eco di un bacio dato all’eternità
mentre il mondo si sfalda sotto il peso
delle sue stanche illusioni.
Amarti è stata rivolta,
un urlo di carne contro il gelo del nulla,
la mia scelta feroce, scolpita
nella roccia incandescente del cuore.
Io t’ho voluta come il mare vuole la luna,
non per sfiorarla ma per gridarle addosso
ogni onda della propria disperazione.
Ogni tuo sguardo è un petalo,
cade e brucia,
profuma il mio inferno
con la dolcezza della dannazione.
E in questa fiamma io non brucio
io vivo.
Io ti respiro tra le crepe dell’anima,
come un fiore cresce tra le rovine
di un tempio abbandonato al cielo.
Tu sei il sangue che non vuole coagulo,
la febbre che non cerca guarigione.
Amore, amore mio,
sei la bestemmia che si fa preghiera,
sei la ferita che implora
di non guarire mai.
E se un giorno
la polvere coprirà i nostri nomi,
se la memoria ci scorderà il volto,
tu sarai ancora in me
come un verso inciso
sulla carne del silenzio.
Perché l’amore,
quello vero, quello feroce,
non si spegne,
non si arrende,
non muore.
Semplicemente è.
Come la notte,
come la fame,
come Dio
quando ci guarda
e tace.