Essere un sasso, muto.
Nelle pieghe di una spiaggia assolata gettato
o nella sera assetata disteso,
supino,
il muso alle stelle.
Come molle riposo di amache al vento,
godere del vento.
Soffocato nello spasmo,
un lisciore che attanaglia.
Morso dai denti delle bocche
dei piedi dei passanti
e saltare di soffio in soffio.
Sostare sospeso e godere all'assillo
di un brivido opaco,
un grido di sfida sputato dal cielo.
Essere un sasso, senza sentire, senza sapere.
Muto e sostare...
Sostare.
Stare.
Essere un sasso.
6 settembre 2011
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