Due letti scricchiolanti
il perenne sapore di vecchio
di stanco.
Nell’aria un’eco
un pianto silenzioso
tra nude pareti bianche.
Sui comodini sbrecciati
cartoline e fogli
matite
un rossetto
in un angolo un libro
un sentimento.
E su un foglio
vicino alla lampada
qualcuno cancella i giorni.
Da “Fiori di campo” 1993 rieditato 2011
1 novembre 2014
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Non è vero che chi legge ha la testa tra le nuvole. Tutt’altro. Ma il poeta non può più stare solo nella sua torre a rimirare il cielo. Deve sporcare di fango i suoi passi, e raccogliere il respiro del mondo.