Dalle bende estrarrete la mia siccità, scostando dalla foce il calco senza eccitazione. Al letto mi uncinate le gambe per aspettare invano un'onda di piena. Ma il tempo raggruma e sotto la schiena non sudano semi. Sono scafo che non accoglie colate, matrice di me : presto aprite le tende se il mio ventre ancora tiene per se il suo mandato. E non vegliate il campo involuto, la messe dai bulbi internati. Corsia di follicoli senza mestiere.
25 gennaio 2013
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