Un nome
che resta dentro,
che preoccupa il cielo.
Quel nome ripetuto
modifica il pensiero
nella pausa sentita.
Si avvolge come un nastro.
Nella pellicola della mente
lo ascolti, lo rivedi
e pensi a lui.
Ti chiedi come stia
pensi alla rinuncia
a quanto fosse importante.
L’egoismo non paga
ma ti presenta il conto:
lo ritrovi addosso
come pelle. Come colpa.
E se coinvolgimento c’è
coinvolge più di uno.
Chi è troppo sensibile
ne risente davvero.
Nel profondo. In silenzio.
A lungo.
7 luglio 2025
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Se non si vuol capire, cosa dice l'altro, allora bisogna avere l'intelligenza di allontanarsi, di non renderlo succube, non farlo star male, soprattutto se non è lui che le ha indicato la strada che ha fatto