Il tuo nome, uno solo,
mi ricorda il suo
come se fosse ieri.
Diversi, ma pensierosi entrambi,
trasportati dalle correnti:
una si adatta
al ciclo della propria esistenza,
ai propri tormenti;
l’altra è stanca,
spezzata dai rami del vento.
È caduta
senza il suono di nuove parole,
tra siepi sradicate dagli uragani,
in un cielo mutato,
che pensava a tralicci sospesi
su monti verdi e sognatori.
9 agosto 2025
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