D'incanto
rapito
dal canto delle sirene
lungo
le rive del fiume
delle piogge.
M'accquatto
in un fosso
e grido: "c'é qualcuno
laggiù?"
Un fiore
nero
e pallido
nel deserto
nacque
ricordo
rosso sangue
di bambino
ora
non si vede più!
da: "Poesie di maggio" (canti anarchici, lampi di controcultura, visioni ermetiche), 2018.
11 agosto 2019
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Le piccole cose le vedono perfino gli "uomini comuni", vale a dire quelli per i quali, da svegli, il tutto si presenta come un quadro continuo e indifferenziato. Ma più interessanti sono gli stadi intermedi: né sogno né realtà; i frammenti delle percezioni o impressioni vengono agitati come dadi e rimescolati come un mazzo di carte senza assi. - Lacombe Lucién, lucido matto -