Preferisco la mia terra struccata
dal teatro d'Agosto, dall'incipriata furente
di voci che mangiano i nostri muri e fanno
del silenzio un dado che non ha più faccia.
La preferisco con le occhiaie gialle d'autunno,
arrossita dalla couperose delle tramontane.
Mi piace quando si copre di nubi, come fossero mani
con cui scusarsi di non essere ancora pronta.
21 agosto 2011
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La parola è silenziosamente rumorosa: spesso gli occhi sentono meglio.